Nozioni generali
Il termine Calcografia proviene dal greco e più precisamente dall’unione di due termini : χαλκός “Calcos” (Rame) e γράϕω “grafo” (scrivo, incido).
Rappresenta l’arte di incidere un metallo (rame, zinco, ottone..) per ricavarne delle matrici di stampa.
E’ una tecnica che risale al XV secolo e nasce inizialmente dall’esigenza di incidere le armature dei cavalieri per impreziosirle con fregi e disegni, e successivamente viene convertita alla creazione di matrici di stampa per riprodurre i disegni su carta. Al contrario della stampa tipografica inventata nello stesso periodo da Gutenberg che fa uso di caratteri di stampa a rilievo (da cui la denominazione di ‘stampa a rilievo’), quella calcografica per la sua caratteristica di lastra incisa, si identifica con la denominazione di ‘stampa ad incavo’. E’ infatti nell’incavo del segno scavato sulla lastra che si deposita l’inchiostro che per mezzo di un torchio, definito anch’esso ‘calcografico’, viene trasferito sul foglio di carta.
Le diverse tecniche
Per incidere la lastra possono essere utilizzate diverse tecniche, che in generale rientrano in due grandi categorie:
- tecniche dirette;
- tecniche indirette.
Nel caso dei metodi diretti, l’incisione viene realizzata da attrezzi che direttamente incidono il segno sulla lastra. Un esempio è la punta di acciaio (puntasecca), il bulino e in generale qualsiasi strumento atto a graffiare.
Nel secondo caso invece il compito di incidere la lastra viene demandato ad un agente esterno, generalmente un acido, che utilizzerà la sua proprietà corrosiva per scavare il metallo. La lastra viene quindi preliminarmente preparata, proteggendo le zone che non devono essere corrose mediante un’apposita vernice protettiva che viene deposta inizialmente sull’intera lastra, per poi essere rimossa solo in corrispondenza del disegno da realizzare e quindi da incidere. L’uso dell’acido contraddistingue tecniche antichissime di incisione e stampa, come l’acquaforte e l’acquatinta (nelle sue molteplici varianti).

Realizzazione di un’acquaforte:
1_incisione di una lastra preparata con vernice apposita;
2_acidatura;
3_rimozione della vernice in eccesso e pulitura;
4_lastra pronta per la stampa.
Oggi la calcografia ha subito evoluzioni per meglio adeguarla ai nuovi stili espressivi. Si pensi solo che anticamente serviva per riprodurre dipinti celebri, immagini sacre da impaginare all’interno dei libri, insomma aveva un compito prettamente ‘fotografico’ e divulgativo.
Oggi è divenuta strumento espressivo per ogni tipo di forma d’arte, da quella classica a quella astratta, e per questo l’evoluzione ha allargato i mezzi e gli strumenti utilizzati, sempre però nel rispetto della tradizione calcografica che, a prescindere dal supporto inciso, fa uso di un torchio calcografico strutturalmente e funzionalmente identico a quelli del 1400.